Come compagne e compagni militanti nella Federazione Anarchica di Milano (F.A.I.) abbiamo sempre rivendicato che il valore dell’azione rivoluzionaria è, e deve essere, prassi quotidiana. Prassi che si esplicita nel “qui e ora” dei conflitti sociali, nelle dinamiche che si danno all’interno degli scontri di classe. Abbiamo sempre contrastato chi, dei vari accadimenti storici, ne ha creato o feticci identitari ormai avulsi dai contesti sociali odierni o chi ne ha creato una sorta di orpello museale atto solo a una riscrittura storica tesa ad espellere le originarie motivazioni rivoluzionarie che ne diedero vita. Con altrettanta determinazione però rivendichiamo la nostra soggettività nel prendere parola lì dove il nostro agire storico è stato determinante. Non deleghiamo a nessuno l’esclusività delle narrazioni atte a stabilire verità e memorie condivise o meno.
Nella città di Milano, dove da decenni siamo parte importante e significativa del movimento anarchico organizzato, oggi siamo direttamente impegnate e impegnati nelle varie iniziative e ricorrenze relative al 50° anniversario della strage di piazza Fontana.
Alcune e alcuni di noi hanno vissuto direttamente quei tragici giorni, e chi di noi si è aggiunto in seguito, con determinazione ha sempre rivendicato l’estraneità del movimento anarchico e altresì ribadito che la responsabilità dell’eccidio stragista era da addebitarsi allo Stato nelle sue articolazioni politiche, militari, poliziesche e giudiziarie.
Per noi l’affermazione “Piazza Fontana strage di Stato! Valpreda innocente! Pinelli assassinato!” non è mai stato solo uno slogan da corteo, ma l’estrema sintesi di una verità incontrovertibile e immune da ogni tentativo di revisionismo storico-giudiziario.
Ed è con questa nostra verità e memoria storica che abbiamo deciso di dare avvio, nei mesi di novembre e dicembre, ad una serie di iniziative atte alla sua riaffermazione.
Il 30 novembre, insieme ad altre realtà anarchiche e libertarie milanesi, abbiamo organizzato un convegno di studio, analisi e dibattito che ci auguriamo non sia solo momento di presa di coscienza storica ma che sia anche in grado di fornire nuovi e ulteriori stimoli generatori di conflitto.
Ed è su medesimi presupposti che daremo vita, nella serata del 14 dicembre, alla nostra ricorrente presenza per le strade del quartiere milanese dove il compagno Pinelli risiedeva fino alla tragica notte del 15 dicembre 1969 che lo vide assassinato innocente nei locali della Questura di Milano.
Il 12 dicembre, nel tardo pomeriggio, insieme ad un vasto cartello di sigle dell’eterogeneo movimento antagonista milanese, saremo presenti in un corteo cittadino che, attraversando le vie del centro città, terminerà in piazza Fontana.
A questa iniziativa vi aderiamo forti della nostra autonomia di analisi e azione politica, forti della nostra coerenza anarchica e libertaria misurabile e verificabile sul terreno concreto delle lotte sociali. Lotte di cui sappiamo non esserne i soli depositari, i soli artefici ma spesso anche insieme con altre compagini impegnate nel conflitto di classe.
Così come anarchiche ed anarchici militanti nella Federazione Anarchica non rivendichiamo il monopolio dell’anarchismo ma altresì ne riconosciamo la forza e vitalità proprio nella sua eterogeneità di approcci, altrettanto rifiutiamo il tentativo di imporre “narrazioni tossiche” atte a stabilire purezze ideologiche in seno al movimento anarchico milanese e non solo.
Come compagne e compagni noi, anche per onorare la memoria di chi in quei giorni subì carcerazioni come Valpreda o addirittura torture e morte come Pinelli, continueremo ad essere presenti in tutti quei contesti dove la lotta al Capitale e allo Stato si esercita. Lo faremo con le nostre iniziative di controinformazione e dibattito nella sede dell’Ateneo Libertario e della Federazione Anarchica di Milano in viale Monza 255. Lo faremo con la nostra presenza attiva nei comitati e coordinamenti di lotta, nei sindacati di base e conflittuali e ovunque vi sia la possibilità di adoperarsi per un cambiamento in senso rivoluzionario e libertario della società. Perché per noi, essere parte della Storia e di una memoria condivisa lo si può essere solo se se ne è fatto parte direttamente, in prima persona e non magari attraverso l’anonimato o la schermatura di qualche profilo social da tastiera purtroppo così odiernamente in voga.
LE COMPAGNE E I COMPAGNI DELLA FEDERAZIONE ANARCHICA (F.A.I.) DI MILANO
(VIALE MONZA, 255 – MILANO)